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Il Decreto 333 (favola per I più piccini) – seguito

Riassunto delle puntate precedenti: Nella felice Repubblica di Topolandia,  uno dei numerosi stati costituenti la UUAI (Unione Universale degli Animali Intelligenti), la sorveglianza delleTrappole a Molla era regolata in parte da una Direttiva UUAI (per ciò che riguarda la Costruzione), e in parte (per ciò che riguarda i controlli in Esercizio) dal molto discusso decreto 333 (così detto perché scritto in 300 giorni da 30 topi esperti che però, dopo averlo scritto, impiegarono 3 anni a mettersi d’accordo su 3 parole). Le tre parole in questione erano le seguenti: “Chi li fa?” (sottinteso: i controlli). I tre ministeri competenti (quello delle Attività Improduttive, quello delle Malattie e quello del Riposo) avevano opinioni totalmente differenti su quali dovessero essere le organizzazioni topesche responsabili dei controlli suddetti. Alle attività Improduttive si pensava che dovessero essere i TON (Toporganismi Notificati, organismi privati già  responsabili  delle  verifiche  di  costruzione),  mentre  gli  altri  due  ministeri  propendevano piuttosto per organismi pubblici come le ASPR (Aziende Sanitarie per la Protezione dei Ratti), le CETRA (Convenzioni di Esperti Topi Regionali in servizio Antitrappola) e per l’ISPEST (Istituto Superiore per la Sicurezza dei Topi): così, per non scontentare nessuno, alle fatidiche parole “Chi li fa?” fu deciso di dare una risposta generica: li fa lOrganismo Preposto, senza entrare troppo nei dettagli di chi fosse l’organismo e da chi e come dovesse essere preposto. Del resto nella legislazione di Topolandia esistevano incongruenze di calibro ben maggiore. Com’è ovvio, una volta emesso il Decreto 333 si scatenarono tra i vari organismi e ministeri zuffe furibonde, con orecchi e code strappati a morsi, e insulti che in una favola per bambini non è bello ripetere. Per farla  breve,  si  giunse  a  un  faticoso  compromesso:  responsabili  dei  controlli  erano  gli organismi pubblici, ma questi, qualora impossibilitati, avrebbero potuto delegare organismi privati da loro stessi qualificati e quindi di loro esclusiva fiducia.

Con questo la situazione sembrava risolta. Ma la terribile crisi economica che aveva scosso il mondo degli animali intervenne a perturbare questo precario equilibrio. Al Ministero delle Spese e degli Sprechi del governo di Topolandia era infatti pervenuta una lettera della Commissione UUAI con una formale richiesta di risanamento dello storico deficit della Repubblica Topolandese, afflitta da decenni da un esubero di Topoimpiegati pubblici, comodamente sistemati in organizzazioni pubbliche di ogni tipo: Comuni, Provincie, Regioni, Comunità marittime e fluviali, Organizzazioni per la pulizia delle fogne e così via, ognuna col suo Presidente, coi suoi Consiglieri, coi suoi Responsabili del Personale, il suo Uffico Stampa, i suoi Trovarobe, i suoi Portaborse, i suoi Cuochi e i suoi Autisti. Pare che alcune Regioni avessero addirittura aperto Uffici di Collegamento a Brucastella, capitale della UUAI, dove i Topi con più alti meriti politici venivano regolarmente mandati in viaggio premio. La cosa preoccupava non poco il ministro Topo Giulio Trecolli, il quale, sollecitato anche dal premier Topo Silvio e dal presidente  Topolitano,  decise  di  compilare  una  lista  delle  organizzazioni  pubbliche  da abolire per risparmiare quattrini. Ovviamente l’abolizione andava fatta senza scontentare nessuno, né in seno alla maggioranza, né in seno all’opposizione, altrimenti ne sarebbe nato un vero terremoto politico che avrebbe sicuramente aggravato la già precaria situazione economica. Scartate pertanto le province, le comunità marittime e fluviali e le organizzazioni per la pulizia delle fogne, si decise di cominciare ad abolire quegli enti di cui tanto non importava niente a nessuno, a cominciare dall’ACRSS (Associazione Combattenti e Reduci delle battaglie di Solferino e San Martino), l’AMRF (Associazione per il Monitoraggio delle Razze Feline), l’ISDL (Istituto Superiore per la Diffusione della Leptospirosi) e così via. E siccome tra le cose di cui non importava niente a nessuno c’erano anche le Trappole a Molla, Topo Giulio Trecolli decise di abolire anche l’ISPEST, stabilendo altresì che tutto il personale di ruolo impiegato in tale organizzazione passasse alle dipendenze dell’INTOPIL (Istituto Nazionale Topolandese per l’Organizzazione delle Polizze Infortuni sul Lavoro); ovviamente per i topi precari sarebbero state invece direttamente avviate le necessarie procedure di Derattizzazione.

Com’è ovvio, le conseguenze di tale decisione sulla sicurezza delle Trappole a Molla sarebbero state molto pesanti. Al Ministero delle Attività Improduttive erano tutti molto preoccupati, ma non poterono opporsi più di tanto, anche perché il titolare del Ministero era appena stato obbligato a dare le dimissioni in  conseguenza di oscuri intrallazzi con i Gatti del Colosseo; cose che purtroppo pare siano piuttosto frequenti a Urbemagna, capitale di Topolandia, qualunque sia il colore politico del governo in carica (ma si sa, i topi sono per la maggior parte grigi, trovare un topolino bianco è cosa rara).

Come procederà ora la sorveglianza sulle trappole a molla è ancora un mistero: sarà ancora demandata al personale ISPEST sotto cappello INTOPIL? O saranno soltanto le ASPR e le CETRA le uniche responsabili della sorveglianza, supportate, eventualmente, da quei Toporganismi notificati ritenuti di sicura fiducia?

E’ anche un mistero quello che succederà in sede di costruzione: il punzone ISPEST (anch’esso, tra l’altro, Toporganismo notificato, e anzi il più notificato tra i Toporganismi) sarà ancora ritenuto valido per la certificazione delle Trappole a Molla? E cosa succederà per le certificazioni già iniziate dall’ISPEST ma non ancora concluse? Potranno venire ultimate dal personale dello stesso ISPEST anche se l’ISPEST non esiste più?

A tutte queste domande ci auguriamo di potervi dare esauriente risposta nella prossima puntata (pur tenendo conto che in Topolandia non è mai facile dare risposte esaurienti a qualcuno).

3 – Continua

N.B. Ogni riferimento a persone, fatti, organismi e leggi della Repubblica Italiana è puramente casuale. Si precisa inoltre che le verifiche in esercizio delle Trappole a Molla non hanno assolutamente niente a che fare con quelle delle attrezzature in pressione, anche perché le trappole a molla sono assai meno pericolose per i topi di quanto le attrezzature in pressione non lo siano per gli esseri umani.

Fernando Lidonnici