Siamo spiacenti di non poter pubblicare il seguito della favola iniziata nella precedente newsletter. Ciò perché i ministri della Repubblica di Topolandia (federata all’Unione Universale degli Animali Intelligenti: UUAI) stanno avendo il loro daffare su problemi di importanza ben maggiore del Controllo Prevenzionistico delle Trappole a Molla, e quindi le diatribe tra l’Istituto Superiore per la Sicurezza dei Topi (ISPEST), le Aziende Sanitarie per la Protezione dei Ratti (ASPR), le Convenzioni di Esperti Topi Regionali in servizio Antitrappola (CETRA) e i TON (Toporganismi Notificati) sull’identità dei “soggetti preposti” al controllo suddetto (il termine, volutamente indeterminato, è quello usato dal Decreto 333) sono tuttora in corso, senza che sia intervenuto un minimo di chiarezza al riguardo. Come già detto l’altra volta, del problema si sta occupando anche la Commissione UUAI, che pare abbia scritto al Ministero dell’Industria di Topolandia accusandolo (una volta di più) di non applicare le Direttive tecniche dell’Unione. La cosa potrebbe tuttavia complicarsi se il Governo di Topolandia consentisse, come sembra abbia in animo di fare, anche a singoli Topi (laureati o diplomati, ma comunque di comprovata esperienza nel settore delle trappole a molla) l’esecuzione delle verifiche periodiche di esercizio richieste dalla legge. Chi dovrebbe eventualmente verificare la comprovata esperienza degli esperti? Come sempre accade in Topolandia, non è dato sapere.
N.B. Ogni riferimento a persone, fatti, organismi e leggi è puramente casuale. Si precisa comunque che le verifiche in esercizio delle Trappole a Molla non hanno assolutamente niente a che fare con quelle delle attrezzature in pressione, anche perché le trappole a molla sono assai meno pericolose.
Fernando Lidonnici