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L’edizione 2007 del Codice ASME VIII divisione 2

Finalmente ha visto la luce la nuova edizione 2007 della Sezione VIII, Divisione 2 del Codice Americano, profondamente innovativa rispetto all’edizione precedente. Sono infatti totalmente nuove le sollecitazioni ammissibili, che, per i materiali diversi dalla bulloneria a temperature inferiori a quelle in cui si verificano fenomeni di scorrimento viscoso ricalcano quelle adottate dalla PED, dalla norma armonizzata EN 13445.3 e dalla nostra VSR. Nuove sono le formule adottate per fasciami, coni, cilindri e fondi bombati, sia a pressione interna che a pressione esterna: le formule considerano ora anche il caso di membrature spesse. Nuovo è il metodo usato per il calcolo dei rinforzi di apertura, ripreso in parte da quello previsto nelle norme europee (EN 13445, AD 2000, CODAP2000 e VSR), ma con in più il vantaggio di riuscire a determinare una sollecitazione massima dovuta alla pressione interna in prossimità dell’apertura componibile con le sollecitazioni localizzate dovute alle spinte sui bocchelli; per il calcolo di queste sollecitazioni si fa ora esplicito riferimento al metodo WRC (Welding Research Council Bulletins 107 e 297). Nuovo anche il metodo per il calcolo delle giunzioni tra fondi conici e fasciami cilindrici. Per le piastre tubiere (in precedenza previste soltanto nel Design by Analysis) è stato ripreso il metodo già previsto nella divisione 1 della stessa Sezione VIII. Nulla di nuovo invece per coperchi piani e flange, queste ultime ancora basate sul vecchio  metodo Taylor Forge, cioè sullo stesso metodo previsto  nella divisione 1, in VSR, nel PD 5500, nel CODAP 2000  ed  anche nel  capitolo 11  della  norma armonizzata EN  13445, che  tuttavia presenta un metodo alternativo (Appendice G, ora completato dalla nuova Appendice GA) molto più moderno.

Profondamente innovativo anche tutto ciò che riguarda il Design by Analysis (DBA), che ora prevede tre metodi diversi: oltre al classico metodo basato sull’analisi elastica e sulla categorizzazione delle sollecitazioni, ci sono infatti anche un secondo metodo basato sull’analisi limite ed un terzo metodo basato sull’analisi elastoplastica. Da notare che, mentre nell’edizione precedente chi sceglieva il DBA era comunque obbligato anche al Design by Formulae (DBF), cioè a rispettare anche le formule di calcolo previste dal Codice, adesso (come già avviene nell’EN 13445) il DBA è alternativo al DBF: ossia chi riesce a dimostrare mediante un’analisi FEM che il suo apparecchio è stabile, non ha più bisogno di verificarlo anche con le formule.

Tutta nuova anche l’analisi a fatica, dove è stato parzialmente adottato il concetto delle norme europee, e cioè che esiste una differenza tra le verifiche fatte nelle zone non saldate, dove si guarda la variazione durante un ciclo delle sole sollecitazioni “strutturali” (cioè quelle depurate dalle concentrazioni dovute a intagli, raccordi a spigolo vivo, ecc.) e quelle fatte nelle zone non saldate, dove invece si guarda la variazione durante un ciclo della sollecitazione totale, comprensiva dei picchi; ovviamente il numero dei cicli va poi determinato adottando curve differenti nei due casi.

Nuova anche la pressione di prova idraulica, che ora è  molto simile a quella prevista dalla Direttiva PED (salvo per il fatto che la base da utilizzare per la PED è la pressione di progetto, mentre per il codice americano è la cosiddetta “Maximum Allowable Working Pressure”, ossia la massima pressione di progetto compatibile con gli spessori utilizzati).

Il carattere sostanzialmente innovativo di questo codice (che, è bene ricordarlo, è un’alternativa alle norme della divisione 1 della stessa Sezione VIII “Unfired Pressure Vessels”, da utilizzare solo per apparecchi tecnologicamente avanzati) ha già consigliato un rinvio della sua entrata in vigore, prevista dal 1°  gennaio 2008: è  già  stato infatti approvato un  “ASME Case” che permette  l’uso  della  vecchia  edizione  2004  fino  al  30  giugno  2009,  cioè a una data successiva a quella dell’emissione  della prima  “Addenda” annuale (dove   verranno presumibilmente corretti i numerosi errori nelle formule che abbiamo riscontrato nella prima edizione).

Ciononostante, bisogna comunque riconoscere che gli Americani hanno compiuto, con questo nuovo codice, un notevole passo avanti nella direzione che era stata già indicata dalla norma armonizzata EN 13445.

Fernando Lidonnici